Siena bibliofila: la biblioteca di Bellisario Bulgarini
Arte, Siena, FMStudies
Bibliofilìa s. f. [comp. di biblio- e -filia]. – Amore del libro, come desiderio di fare raccolta di libri ed esemplari antichi o rari.
Che la città di Siena abbia una lunga tradizione bibliofila appare quasi spontaneo, così come naturale è da considerarsi quel colto collezionismo di volumi antichi dove sono racchiuse le rappresentazioni, le interpretazioni, le impressioni della città e delle sue terre.
Una grande tradizione libraria a Siena fin dal Quattrocento, e cioè in quasi contemporaneità con l’inizio dei libri stampati, è dimostrata dalla ricchezza della produzione nella quale hanno un ruolo ben definito sia le tematiche di interesse universitario, diritto e filologia umanistica, nonché le presenze di stampatori stranieri.
Ma sarà dall’inizio del secolo successivo che cominceranno ad imporsi grandi figure, quali lo stampatore Simone il Rosso o l’editore senese Giovanni d’Alessandro, e anche l’attenzione verso autori locali o tematiche senesi si farà crescente.
Con l’aprirsi del mercato senese e la sua fioritura cinquecentesca nascerà il fenomeno del collezionismo, che proprio a Siena, alla fine del secolo, troverà un momento apicale nella figura di Bellisario Bulgarini (1539-1620), e che costituirà nel tempo una costante locale ancora oggi non persa.
Bellisario Bulgarini
Appassionato promotore degli studi e letterato, egli aveva l’abitudine di scrivere nelle ultime carte di ogni documento acquistato, il prezzo pagato, la data e il nome del libraio. In tal modo, la sua cospicua biblioteca ci ha consentito non solo di comprendere le dinamiche di formazione di un fondo librario di grandi dimensioni in una casa privata a cavallo tra ‘500 e ‘600, ma anche di ricostruire le tracce altrimenti disperse di relazioni umane e intellettuali, di atteggiamenti culturali e religiosi e la centralità che la stampa aveva raggiunto nella società colta del tempo.
Bellisario dedicava grandi attenzioni alla gestione e alla conservazione della collezione. I libri furono fatti rilegare in una robusta pergamena, senza fronzoli, adatta all’uso intenso del testo tipica della biblioteca dello studioso, e i volumi erano probabilmente conservati in uno studio privato, in una parte del palazzo di Via degli Umiliati dove la famiglia non riceveva.
La sua incredibile collezione ci regala infine un’altra curiosità: i volumi delle raccolte librarie private tra Cinquecento e Seicento erano collocati, nel luogo della casa a essi dedicato, in orizzontale, come dimostrano anche le scritture sui dorsi. Solo più tardi prevarrà l’organizzazione in verticale “alla moderna” e la formazione di vere e proprie biblioteche-arredamento, con libri rilegati in modo uniforme e con pelli pregiate e altri materiali vistosi.
Questa e molte altre notizie, immagini, vicende ed emozioni potrete sfogliare nel bellissimo “Siena bibliofila. Collezionismo librario a Siena e su Siena”, il catalogo della mostra del 2009, articolata tra la Pinacoteca Nazionale di Siena e i musei di Montalcino, Montepulciano e San Gimignano, che troverete ad un prezzo scontato in occasione della Book Week di Fondazione Musei Senesi!