Santa Barbara, artiglieria ante litteram e patrona dei minatori
Memoria, Abbadia San Salvatore

ll 4 dicembre, sul Monte Amiata, si festeggia Santa Barbara protettrice dei minatori e questi festeggiamenti sono sentiti in particolar modo dalla comunità di Abbadia San Salvatore. Qui il suo culto è testimoniato a partire dall’inizio del XX secolo. Ad Abbadia, quando la miniera era ancora in attività, in questo giorno si celebrava la festa paesana: non si andava a lavoro, le scuole erano chiuse e la Società Monte Amiata organizzava una messa per i minatori e offriva un pranzo a tutti gli operai.
Alle origini dei una tradizione
Della vita della martire cristiana, torturata con il fuoco e decapitata dal padre il 4 dicembre del 306 a.C. esistono varie versioni. Si racconta che la santa, figlia del potente Dioscoro di Nicomedia, venne rinchiusa dal padre in una torre per preservarla dalle insidie del mondo e dalle brame dei pretendenti. Secondo altre fonti, invece, il padre prese questa decisioneper distoglierla dalla fede cristiana a cui la giovane aveva segretamente aderito e che lui considerava uno strano incantesimo.
La tradizione, però, concorda sul fatto che Barbara, rinchiusa in questa torre con due finestre, chiese aiuto a Dio perché la salvasse: al momento dell’invocazione, con un rumore fragoroso si aprì un passaggio nella parete di roccia per farla fuggire. Il padre la denunciò al governatore Marciano che dopo inutili torture ne dispose l’uccisione: lo stesso Dioscoro decapitò la figlia con la sua spada ma, dopo il crudele gesto, un fulmine lo colpì e lo incenerì all’istante.
Secondo la versione di un manuale militare, compilato nei primi del Novecento da un ufficiale del 50° Reggimento Genio Minatori della caserma Dogali di Torino, invece, la Santa di Nicomedia avrebbe fabbricato da sola una sorta di miscela esplosiva. Per fare breccia nelle mura della torre, infatti, avrebbe mescolato alcuni materiali rinvenuti sul posto a una certa quantità di salnitro, raschiato dalle umide pareti della sua prigione. Ecco come le trasformazioni del racconto, nei secoli, hanno fatto della martire romana una sorta di artigliera “ante litteram”.
La patrona dei minatori
Per l’avvincente storia legata alla sua passio Santa Barbara viene venerata come protettrice di tutte le persone esposte ai pericoli di morte violenta causata dal fuoco (vigili del fuoco), dalle tempeste (marinai) e dagli scoppi di esplosivi e di armi. Soprattutto i minatori l’hanno eletta come loro patrona ed è infatti venerata in tutti i bacini minerari europei.
“Quando discendo nella miniera a te si eleva la mia preghiera. / Tu con la Fede dammi ristoro alle fatiche del duro lavoro. / Infondi la fede nei nostri cuori, dolce patrona dei minatori.” Così recitano i versetti di una delle centinaia di preghiere stampate sul retro delle immaginette della santa che si possono trovare nelle chiese a lei dedicate e che danno un’idea del senso profondo della devozione nei suoi confronti da parte dei minatori.
Statue ed immagini della Santa sono spesso poste all’interno delle gallerie minerarie, come quella che si trova al Pozzo Garibaldi, all’interno del Parco Museo Minerario di Abbadia San Salvatore.
[credit: in copertina, il medagliere all’ingresso della miniera di Abbadia San Salvatore con il santino di Santa Barbara protettrice]

La statua di Santa Barbara nel Pozzo Garibaldi (che è parte del Parco Minerario di Abbadia San Salvatore)