San Lorenzo, la notte delle stelle (dalla notte dei tempi)

“Il cielo è una coperta ricamata
la luna fra le stelle fa la spia…”
Il 10 agosto, la notte delle stelle cadenti, è da tempi antichissimi dedicata al martirio di San Lorenzo, uno dei sette diaconi di Papa Sisto II. Secondo un’antica “passione”, raccolta da Sant’Ambrogio nel 258 d.C., San Lorenzo venne bruciato sopra una graticola: un supplizio che ispirerà opere d’arte, testi di pietà e detti popolari per secoli.
La notte delle stelle
Le stelle cadenti che ci incantano in questa notte, infatti, evocherebbero i carboni ardenti su cui il Santo fu martirizzato. Questo spettacolare evento è in realtà un fenomeno legato allo sciame meteorico delle Perseidi, ben visibile nel periodo estivo fino circa al 20 agosto: un’autentica pioggia di stelle cadenti che ha ispirato miti, leggende e ricorrenze di ogni tipo.
La notte di San Lorenzo lega infatti il suo nome alla Cristianità, ma in realtà ha origini molto più antiche.
Alle origini
Per i Romani tutto il mese di agosto era un periodo di intense celebrazioni legate al mondo agricolo, le famose Feriae Augusti, dedicate all’imperatore e considerate tra le più importanti dell’anno. Nel giorno del picco delle Perseidi si svolgevano processioni dedicate a Priapo, dio della fertilità, durante le quali veniva portato in trionfo il fallo del dio e si assisteva ai cosiddetti “fascennini”, preghiere e versi abbastanza spinti collegati al latino “fascinum“, utilizzato sia per definire il malocchio che per parlare del membro riproduttivo maschile.
Nella tradizione, quindi, le stelle cadenti erano associate alla figura di Priapo e la loro apparizione veniva interpretata come l’eiaculazione del dio che rendeva fertili i campi: maggiori erano le stelle avvistate e più elevate erano le possibilità di avere un buon raccolto nei mesi successivi.
Con la Cristianità
Con l’avvento del Cristianesimo, la ricorrenza della notte delle “stelle cadenti” venne dedicata a San Lorenzo, probabilmente per la somiglianza linguistica tra Lorenzo e Larentia, divinità romana considerata la controparte femminile di Priapo ed omaggiata anch’essa nelle celebrazioni per la fertilità.
Ma in questa scelta giocò forse un ruolo importante anche la fama che il martire Lorenzo godeva presso la corte dell’imperatore Costantino, il quale gli era molto devoto, tanto da fare erigere un piccolo oratorio proprio dove si presupponeva fosse stato ucciso.
Paganesimo e tradizione cristiana s’intrecceranno quindi, ancora una volta, per dar vita alla ormai tradizionale ed attesissima “Notte dei desideri”.
Nella nostra terra
San Lorenzo è il patrono di Sovicille: il santo è raffigurato nello stemma del Comune con una graticola e a lui è dedicata la splendida pieve romanica di San Lorenzo Martire.
[credit: Dalla pagina FB dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Siena: La cometa NEOWISE nei colori del tramonto – 17 luglio 2020 a Marina di Alberese, nel Parco della Maremma. Foto di Paolo Orlando]