Paolo Mascagni: anatomista dai mille interessi
Scienza, Siena, FMStudies

Paolo Mascagni, scienziato dai molteplici interessi, visse appieno il suo tempo tra scoperte, rivoluzioni e peripezie biografiche.
Ricerca, insegnamento, sanità, divulgazione e formazione: sono questi gli ambiti che hanno connotato l’impegno di Paolo Mascagni, uno dei più importanti uomini senesi di scienza del XVIII secolo, tra i più grandi studiosi di anatomia e chimica organica.
L’aspetto meno conosciuto dell’anatomista, cresciuto in una piccola frazione del Comune di Chiusdino, è stato il suo appartenere appieno al milieu culturale dell’epoca. Ciò gli consentiva di andare oltre l’ambito strettamente professionale, senza mai rimuovere quelle passioni che contrassegnavano la vita culturale di uno scienziato di fine Settecento.
Paolo Mascagni: gli interessi di un intellettuale
Già durante gli studi si distinse subito per la molteplicità dei suoi interessi, che andavano oltre le materie necessarie al conseguimento della laurea in Medicina. Appassionato di Scienze fisiche, di Scienze naturali, in particolare di Geotermia, e di Agraria, ebbe sempre uno strettissimo legame con il territorio.
Nel 1778 dopo aver conseguito la laurea all’Università di Siena, fu chiamato, a soli 22 anni, ad insegnare presso lo stesso Ateneo, acquistando presto notevole fama e meritandosi anche riconoscimenti internazionali.
La sua vastissima cultura gli consentì di apportare importanti contributi nella chimica, nella mineralogia e nell’agricoltura. Ciò che lo rese precocemente celebre nell’ambiente scientifico fu la sua rivoluzionaria attività come studioso di anatomia, cominciata già prima di laurearsi grazie all’appoggio del suo maestro Pietro Tabarrani, professore di Anatomia nella Scuola senese.
I suoi studi sui vasi linfatici, utilizzando un metodo di ricerca e di documentazione ancora oggi esemplare, raggiunsero risultati inediti. Ciò fu possibile grazie all’utilizzo di sottilissime cannule di vetro, foggiate di volta in volta a seconda del calibro del vaso da evidenziare. Mascagni mise in luce il tanto misterioso sistema linfatico che gli studiosi del passato solo supponevano, sfruttando il proprio intuito sperimentale. Grazie all’attività instancabile di iniezioni di mercurio su trecento cadaveri, fece infatti emergere la complessa rete circolatoria, disseminata in tutto il corpo.
Nel 1787, a dieci anni dall’inizio degli studi in questo campo, uscì il Vasorum lymphaticorum corporis humani historia et iconographia, la prima opera sistematica sull’apparato vascolare linfatico: i vasi linfatici vennero descritti, dimostrati, riordinati e divisi nei singoli sistemi e nelle loro peculiarità.
Il volume era illustrato da 27 grandi tavole, realizzate avvalendosi della collaborazione di celebri artisti per i disegni delle preparazioni anatomiche. Arte e scienza si unirono in un felice connubio che ancora oggi insegna e stupisce al tempo stesso.
A testimonianza del suo ingegno rimangono anche le preparazioni anatomiche conservate presso l’Accademia dei Fisiocritici. Qui si custodiscono anche la biblioteca personale, le sue opere e le carte d’archivio.
L’opera interrotta
Paolo Mascagni morì, a causa di una tremenda febbre, durante il soggiorno nella casa di famiglia a Castelletto, presso Chiusdino, il 19 ottobre 1815.
Interrotta e pubblicata postuma tra il 1823 e il 1831, è la sua seconda grande opera. Il progetto lo impegnò per il resto della vita e fu ostacolato e rallentato dalle sfortunate vicende politiche e giudiziarie che lo coinvolsero. Intellettuale giacobino, infatti, visse episodi delicati, quali il carcere e l’espulsione dall’ambiente accademico senese, con il trasferimento a Pisa e poi a Firenze.
Nel volume Anatomia universa e in Iconae, tutte le parti del corpo sono rappresentate a grandezza naturale. L’opera, unica per impegno e clamore dei risultati, ebbe vastissima risonanza nel mondo scientifico contemporaneo. In breve tempo, s’impose come il massimo atlante anatomico della letteratura classica.
Paolo Mascagni quindi, che aveva raggiunto l’apice della notorietà con il suo Vasorum, continua alacremente a lavorare per dotare l’Anatomia di un atlante che non solo fosse aggiornato per la presenza del sistema linfatico, ma che aprisse la strada alla moderna illustrazione scientifica. Le splendide tavole, oggi più ammirate quali raffinate opere d’arte che disegni scientifici, sono degli incredibili e dettagliatissimi strumenti di conoscenza ed una preziosa eredità lasciataci dal grande anatomista.
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