Lo Schiaccianoci: la vera storia della fiaba d’inverno
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Conosci la vera storia dello Schiaccianoci? Una favola natalizia carica di magia: un balletto celebre in tutto il mondo per un classico senza tempo.
Cosa ti ricorda l’immagine di copertina? Una festa elegante, abiti da sera, un salotto raffinato e un’atmosfera calda e gioiosa: è come trovarsi nel primo atto de “Lo Schiaccianoci”, il celebre balletto di repertorio con le incantevoli musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, simbolo della magia natalizia da secoli.
Queste stesse emozioni si ritrovano nella tela “Concerto di pianoforte” di Giuseppe Cassioli, realizzata nei primi anni Venti del Novecento e oggi custodita al Museo Cassioli di Asciano. L’opera, con la sua suggestiva atmosfera, richiama il fascino delle feste e ci trasporta idealmente nella fiaba natalizia per eccellenza.
Lo Schiaccianoci: la trama
La storia dello Schiaccianoci prende vita in Germania durante la vigilia di Natale. Nella casa del signor Stahlbaum, i bambini Clara e Fritz ricevono i doni portati dallo zio Drosselmeyer, tra cui uno splendido Schiaccianoci. Dopo che Fritz rompe il giocattolo, lo zio lo ripara e lo affida a Clara.
Quando Clara si addormenta, sogna una fantastica avventura: la sala si anima, i topi cercano di rubarle lo Schiaccianoci, ma lui si trasforma in un valoroso guerriero e, con Clara, sconfigge il Re dei Topi. Lo Schiaccianoci diventa poi un bellissimo principe e conduce Clara nel magico Regno dei Dolci, dove la Fata Confetto organizza una festa in loro onore con danze meravigliose.
Alla fine, Clara si sveglia abbracciata al suo Schiaccianoci, portando con sé il ricordo di una notte magica e indimenticabile.
Il balletto
L’origine del balletto “Lo Schiaccianoci” risale alla fine del XIX secolo, quando fu creato a San Pietroburgo, in Russia. È basato sulla novella Schiaccianoci e il re dei topi (1816) di E.T.A. Hoffmann, successivamente adattata da Alexandre Dumas padre in una versione più leggera e adatta a un pubblico familiare, intitolata Histoire d’un casse-noisette. Questa versione di Dumas fu utilizzata come base per il libretto del balletto.
Il balletto fu commissionato dal direttore dei Teatri Imperiali, Ivan Vsevolozhsky, e il libretto fu scritto da Marius Petipa, il famoso coreografo, che ideò la struttura dello spettacolo. La musica fu composta da Pëtr Il’ič Čajkovskij, che aveva già lavorato con Petipa per il successo de La Bella Addormentata. Tuttavia, gran parte della coreografia fu realizzata da Lev Ivanov, assistente di Petipa, poiché quest’ultimo si ammalò durante la produzione.
Il balletto debuttò il 18 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, in un programma che includeva anche l’opera Iolanta, anch’essa di Čajkovskij. La prima ricevette una critica contrastante: sebbene la musica fosse molto apprezzata, la produzione scenica e la trama furono considerate meno convincenti.
Nonostante l’accoglienza iniziale tiepida, la suite orchestrale tratta dal balletto divenne subito popolare, e nel XX secolo l’intero balletto guadagnò fama internazionale, diventando una delle opere più amate e rappresentate durante il periodo natalizio.
La versione dello Schiaccianoci che oggi è conosciuta e amata in tutto il mondo deve la sua celebrità alla produzione del New York City Ballet, presentata per la prima volta il 2 febbraio 1954 al City Center di New York. Questa iconica rappresentazione, coreografata dal leggendario George Balanchine, ha contribuito a consolidare il balletto come una tradizione natalizia negli Stati Uniti.
La leggenda dello schiaccianoci
Le origini delle leggende attorno allo schiaccianoci, però, risalgono a storie popolari più antiche, ambientate in Germania.
Gli schiaccianoci di legno, oggi simbolo del Natale, hanno una storia affascinante e in parte avvolta dal mistero. Menzionati in antiche fiabe della Boemia e della Polonia, sembrano avere origine nella Sassonia, in Germania, circa 250 anni fa. Con il declino delle miniere di carbone, i minatori locali si dedicarono all’intaglio del legno, dando vita a una tradizione artigianale unica.
Gli schiaccianoci iniziarono a essere documentati già nel XVII secolo, ma solo intorno al 1750, nella regione dell’Erzgebirge, apparve la loro forma moderna: figure intagliate rappresentanti autorità come soldati e poliziotti, cui si aggiunsero successivamente personaggi popolari come panettieri e cacciatori.
La Leggenda del contadino avido
Secondo una leggenda del XVIII secolo, in un villaggio al confine con la Repubblica Ceca viveva un ricco ma avido contadino che trascorreva il Natale schiacciando le noci dei suoi alberi. Stanco dello sforzo, offrì una ricompensa a chi gli avesse proposto un metodo più efficace. Un intagliatore locale creò un pupazzo di legno, simile a un soldato, con mascelle robuste in grado di rompere le noci facilmente.
Colpito dalla genialità e dall’emozione del Natale, il contadino decise di cambiare vita: donò i suoi beni ai poveri e divenne generoso e amato dagli abitanti del villaggio. Da allora, lo Schiaccianoci è diventato un simbolo natalizio di altruismo, soprattutto in Germania.
La Leggenda della protesta popolare
Una leggenda ancora più antica, risalente al XVI secolo, racconta di un villaggio oppresso dalle tasse imposte dall’esercito tedesco. Come forma di protesta, gli abitanti costruirono un soldato di legno capace di schiacciare le noci con la mandibola, simbolo di resistenza contro l’oppressione. La protesta ebbe successo, e da allora il Nussknacker (schiaccianoci in tedesco) divenne un portafortuna e un simbolo di forza e determinazione.
“Lo schiaccianoci”, con le sue musiche fiabesche e l’uso dei suoni delicati della celesta, è diventata un’icona universale del Natale, capace di evocare il calore e la magia delle feste. Proprio come nella tela “Concerto di pianoforte” di Giuseppe Cassioli, conservata al Museo Cassioli, si ritrova quell’atmosfera incantata e festosa che richiama le serate d’inverno.

Giuseppe Cassioli: ‘Il concerto di pianoforte’. Asciano, Museo Cassioli