La medaglia olimpica disegnata da Giuseppe Cassioli: la più usata nella storia delle Olimpiadi
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La medaglia olimpica disegnata da Cassioli è rimasta in uso fino ai Giochi Olimpici di Sidney 2000.
Conosci la storia della medaglia olimpica storica, in uso fino a pochi anni fa? Il suo protagonista è Giuseppe Cassioli (Firenze 1865 – 1942), pittore che rimarrà per questo motivo negli annali. Fu proprio lui, figlio del celebre pittore ascianese Amos Cassioli, a disegnare nel 1927 la medaglia vincitrice del Concorso Internazionale indetto dal CIO (Comitato Internazionale Olimpico) per le premiazioni delle Olimpiadi di Amsterdam 1928.
Un modello, risultato vincitore su oltre 50 bozzetti presentati da artisti di tutto il mondo, che è rimasto in uso fino a Sidney 2000!
Cassioli: il concorso per la medaglia olimpica
All’età di 62 anni Giuseppe Cassioli partecipò al concorso internazionale indetto dal CIO (Comitato Internazionale Olimpico) per dare una immagine univoca alla medaglia che fino ad allora variava ogni anno.
Dopo l’iniziale selezione, i modelli rimasti in concorso erano quelli dei tedeschi Edwin Scharff, Josef Wackerle e Richard Langer, e degli olandesi Christian H. Van der Hoef e Johannes C. Wienecke. Tuttavia, nessuno di questi poteva competere con la forza espressiva e narrativa del lavoro di Cassioli. La dirigenza sportiva italiana aveva giocato bene le sue carte, affidandosi a un artista già affermato e apprezzato come incisore medaglista, in grado di soddisfare i desideri neoclassici della Giuria del CIO.
Nei mesi successivi, dopo l’annuncio della vittoria nel concorso, Giuseppe Cassioli e la SAF (Stabilimenti Artistici Fiorentini), azienda che partecipò con Cassioli alla realizzazione della medaglia, iniziarono un lavoro febbrile per rispondere tempestivamente alle richieste di modifica del bozzetto presentato con il nome di “Trionfo” e del relativo modello originale, avanzate sia dal CIO che dal Comitato Olimpico Olandese, attraverso la sede milanese del CONI. La vittoria di Cassioli nel concorso internazionale ottenne una discreta visibilità in Italia, con la stampa che gli dedicò commenti entusiastici.
Il Fondo archivistico Cassioli, archivio di proprietà del Comune di Asciano, conserva ancora tutti i documenti originali che attestano la vittoria di Cassioli al concorso del CIO e lo scambio epistolare con il Comitato Olimpico, con suggerimenti e modifiche richieste dalla Giuria per arrivare alla realizzazione del disegno ufficiale della medaglia.
Inoltre, gli Stabilimenti Artistici Fiorentini SAF conservano preziosi materiali video che raccontano la produzione della medaglia.
La medaglia
L’immagine incisa sul fronte della medaglia raffigura la figura della «Gloria» con una corona di alloro nella mano destra e un ramo di palma nella sinistra. Sullo sfondo si intravede un edificio classico a due ordini di arcate sovrapposte, che ricorda vagamente il Colosseo di Roma, pur senza le sue caratteristiche architettoniche distintive. Altri elementi presenti includono un bassorilievo classicheggiante con carro e cavalli e un’anfora panatenaica posizionata a sinistra della figura principale. La stampa italiana dell’epoca identificò regolarmente la figura femminile come la «Gloria», un’interpretazione successivamente trascurata da altri osservatori che associarono la figura centrale alla dea «Nike». Tuttavia, tale associazione è impropria poiché alla figura modellata da Cassioli mancano le ali, elemento distintivo della Nike di Samotracia.
Sul retro della medaglia, vi è una scena dinamica che si intitola come il modello richiesto: il trionfo dell’atleta vincitore, sollevato e portato in trionfo dai compagni, mentre saluta con il braccio destro un pubblico invisibile e stringe la palma della vittoria nella mano sinistra. Sullo sfondo appare un edificio che sembra essere un ginnasio piuttosto che uno stadio. In basso a destra, vicino al bordo, compaiono le iniziali dell’artista «GC», una sigla che scomparve nelle repliche a partire dal 1948.
La FMStar del Museo Cassioli
Il Museo Cassioli di Asciano, dedicato alla pittura dell’Ottocento toscano, espone Il bozzetto della medaglia olimpica di Giuseppe Cassioli. Solo uno dei molti motivi per visitare le collezioni di questa splendida gemma della rete di Fondazione Musei Senesi!