FMemorieS: 18 marzo 2017, doppia inaugurazione nei musei senesi
Arte, Colle di Val d'Elsa, Montepulciano, Pienza, San Quirico d'Orcia, FMemorieS

I vent’anni di FMS sono anche l’occasione per ripercorrere tutto quanto abbiamo fatto nel tempo, ricordando e ripercorrendo alcune delle tappe più significative. Saranno queste le nostre FMemorieS… un vero e proprio tuffo nell’album dei ricordi!
Una data da ricordare, il 18 marzo 2017. Questa giornata, infatti, ha visto una doppia inaugurazione nei musei senesi: il museo San Pietro a Colle Val d’Elsa e la mostra Il buon secolo della pittura senese. Dalla maniera moderna al lume caravaggesco, articolata in tre sezioni tra Montepulciano, San Quirico d’Orcia e Pienza.
Il museo San Pietro a Colle val d’Elsa
Il Museo è stato realizzato dal Comune di Colle di Val d’Elsa con l’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e Fondazione Musei Senesi, anche grazie al contributo ARCUS 2010 tramite FMS stessa.
Si è trattato di un momento molto importante: la restituzione alla comunità di un edificio storico, all’interno del quale sono confluite due collezioni molto importanti. Si tratta del lascito dello scrittore Romano Bilenchi, comprensivo di un importante fondo bibliografico e di un pregevole nucleo di opere del Novecento; e quello di Walter Fusi, grazie al quale è ora allestita la porzione estrema del percorso delle opere che giunge fino ai primi Duemila.
Il percorso del museo parte da date molto precoci. Il percorso infatti espone opere del VI secolo come, ad esempio, il corredo di Galognano, testimonianza di fede su un territorio che fu eretto a Diocesi in una terra di confine tra Siena e Firenze.
“Il buon secolo della pittura senese”
Il 18 marzo 2017 ha visto anche l’apertura al pubblico di un’importante esposizione.
Una mostra richiede, si sa, un grande lavoro di squadra. Questo è stato un caso eccezionale: un esempio davvero virtuoso. La ricerca scientifica sulle opere ha infatti condotto a nuove scoperte e riletture, sfociando in un’occasione espositiva diffusa su più sedi.
La mostra, visitata anche da Vittorio Sgarbi – ha preso a spunto una fortunata formula coniata da Luigi Lanzi, autore della Storia pittorica della Italia. L’obiettivo era l’indagine su tre artisti di massimo rilievo: Domenico Beccafumi, Bartolomeo Neroni detto il Riccio e Francesco Rustici, studiati all’interno di un prezioso catalogo.