Dantedì: la Pia narrata da Dante (che racconta Siena)

«”Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
e riposato de la lunga via”,
seguitò ‘l terzo spirito al secondo,“Ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che ‘nnanellata priadisposando m’avea con la sua gemma”.»
(Purgatorio V, 130-136)
Nel #Dantedì – il giorno in cui tutta Italia celebra Dante Alighieri nel 700esimo anniversario della morte. come facciamo anche noi con TGDAnte – anche noi abbiamo scelto alcuni suoi versi, legati indissolubilmente alle terre di Siena. Questo “Ricorditi di me…” è uno dei più struggenti passi della Divina Commedia, riferito ad una donna che pare aver vissuto un’esistenza triste e solitaria: nonostante la storiografia sia incerta riguardo all’identificazione di questo personaggio, secondo molti a parlare è Pia de’ Tolomei che raccomanda a Dante, una volta tornato nel mondo dopo il ritorno dal suo lungo viaggio, di ricordarsi di lei.
Chi era lei?
Nata a Siena e morta violentemente in Maremma, Pia è una figura che aleggia tra realtà storica e mito, alimentando moltissimi racconti della tradizione popolare toscana. Narra la storia che Pia de’ Tolomei appartenesse alla Famiglia Guastelloni di Siena, casato di nobili e banchieri, e che avesse sposato in prime nozze Baldo d’Aldobrandino dei Tolomei, di cui rimase vedova nel 1290, dopo aver dato alla luce due figli. In seguito sarebbe andata in sposa a Nello de’ Pannocchieschi, Signore del Castel di Pietra e Podestà di Volterra e di Lucca, Capitano della Taglia Guelfa nel 1284 e vissuto almeno fino al 1322.
Una storia di infelicità
Pia, probabilmente vittima di un’infelice vita coniugale, sarebbe stata assassinata ad opera del marito che la fece precipitare da una finestra del suo maniero (identificato in Castel di Pietra in Maremma). Alcune versioni sostengono che la donna non fosse in grado di dare eredi a Nello e, per questa ragione, lui l’avesse fatta uccidere da alcuni sicari. Altre raccontano di un tradimento da parte della donna e della gelosia del suo consorte, bramoso di sposare Margherita degli Aldobrandeschi a discapito di sua moglie.
Nelle parole di Dante
Il brano è tratto dal canto V del Purgatorio dove ci sono le anime morte “con la forza”. La targa è situata nel Vicolo della Torre. Resta un curioso “reperto” a lei riferito (almeno dalla leggenda popolare) lungo la strada che da Siena porta a Massa Marittima, nei pressi di Rosia e nel cuore della Val di Merse. Si tratta di un ponte, eretto in epoca romana ma ricostruito intorno all’anno Mille: la tradizione vuole che da qui sia passata la Pia de’ Tolomei per recarsi in esilio a Castel di Pietra in Maremma.
[credit: In alto la targa nel vicolo della Torre, a Siena. Sotto: il cosiddetto “Ponte della Pia” in Val di Merse]