Il Museo San Pietro di Colle Val d’Elsa, ospitato nel complesso monumentale del monastero femminile omonimo, edificato nel 1604 da Pietro Usimbardi su progetto di Giorgio Vasari il Giovane, è frutto della fusione del Museo Civico e Diocesano d’Arte sacra con la Collezione del Conservatorio di San Pietro, la Collezione Romano Bilenchi e la Collezione di Walter Fusi.
Il percorso espositivo ripercorre la storia della città attraverso le principali espressioni d’arte, in un dialogo costante tra religiosità e ambizione civica propria dei comuni medievali, culminata nel 1592 con l’elevazione della Terra di Colle a Città, a seguito dell’istituzione della Diocesi.
Al primo piano la visita inizia con l’esposizione di opere d’arte sacra che raccontano il percorso di fede in Valdelsa, dalle origini alla nascita della Diocesi di Colle, per continuare con le sale dedicate alle collezioni civiche risalenti al XIX e al XX secolo che custodiscono le opere dei pittori colligiani Antonio Salvetti e Walter Fusi.
Il percorso si conclude con la sezione dedicata alla Collezione di Romano Bilenchi, scrittore e intellettuale italiano tra i più importanti del secondo Dopoguerra, nella quale è esposta una selezione scelta della ricca biblioteca dello scrittore colligiano a cui si uniscono le opere di Ottone Rosai, Moses Levy e Mino Maccari.
Il Museo fa parte del sistema Colle Alta Musei insieme al Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli”.
Madonna in trono col Bambino, Maestro di Badia a Isola (fine XIII secolo): grandiosa pala d’altare opera di un ignoto artista senese seguace del primo Duccio di Buoninsegna.
Crocifisso, Marco Romano (fine XIII secolo): capolavoro assoluto della scultura del Trecento che conserva intatta la straordinaria forza espressiva impressagli dal maestro del naturalismo gotico.
La Nicchia (estate sulle rive dell’Elsa), Antonio Salvetti (1894): un luogo ancora selvaggio sulle rive dell’Elsa, oggi inglobato nell’abitato, ritratto dal pittore macchiaiolo colligiano.
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Museo San Pietro
Via Gracco del Secco, 102
53034 Colle di Val d’Elsa
Call Center: 0577 286300
email: info@collealtamusei.it
Museo San Pietro (Museo Diocesano – Museo Civico – Conservatorio San Pietro – Collezione Bilenchi – Collezione Fusi)
ORARI DI APERTURA
dal 04 novembre al 24 dicembre 2024
venerdì, sabato e domenica
11 – 16
25 dicembre 2024
chiuso
dal 26 dicembre 2024 al 06 gennaio 2025
tutti i giorni
11 – 16
dal 07 gennaio al 28 febbraio 2025
venerdì, sabato e domenica
11 – 16
dal 01 marzo al 31 ottobre 2025
tutti i giorni e festivi, chiuso il mercoledì
11 – 17
Ultimo ingresso: 30 minuti prima della chiusura.
BIGLIETTI
Intero: 8 euro
valido per il Museo del Cristallo e per il Museo San Pietro
Ridotto e gruppi (20+ persone): 5 euro
Hanno diritto al biglietto ridotto: bambini dai 6 ai 12 anni.
Ingresso gratuito: minori di anni 6, persone con disabilità e accompagnatori, residenti a Colle Val d’Elsa e scuole di Colle Val d’Elsa, guide turistiche autorizzate.
Piazzaforte a lungo contesa tra fiorentini e senesi, cadde sotto il dominio di Firenze a metà del Trecento quando la sua potenza economica era al culmine. La città è famosa per aver dato i natali, nel 1240, ad Arnolfo di Cambio, architetto e scultore, al quale è stata in seguito dedicata la piazza principale, e nel 1370 a Cennino Cennini, al quale si deve il Libro d’Arte, fondamentale trattato sulle tecniche pittoriche medievali. La cittadina, un tempo divisa nei quartieri di Piano, Borgo e Castello (oggi “Colle Alta” e “Colle Bassa”), era nota fin dal Settecento per le sue cartiere, che sfruttavano la forza motrice del fiume e delle sue gore. Divenuta sede vescovile nel Cinquecento, Colle presenta elementi urbanistici e architettonici di grande rilievo: il Palazzo Campana, che accoglie nell’antico centro storico; il Teatro dei Varii, delizioso esperimento scenografico del Bibiena; il convento di San Francesco e il suggestivo Duomo. Oggi è considerata la “Città del cristallo” detenendo da sola il 15% di tutta la produzione mondiale ed oltre il 95% di quella italiana, unendo i migliori prodotti di design all’antica tradizione locale di lavorazione del vetro.