Il Museo Etnografico del Bosco è ospitato all’interno di un vecchio fienile ristrutturato nel piccolo borgo di Orgia; il suo scopo principale è quello di raccogliere e tramandare le testimonianze legate alla vita e alle attività umane sul territorio.
Il bosco e la mezzadria sono quindi i temi centrali in questa sorta di “museo della memoria” ispirato prevalentemente alla vita e alla cultura delle persone che abitavano a Orgia e nei suoi dintorni alcuni decenni fa. Contadini, boscaioli e carbonai sono, infatti, i veri protagonisti delle storie e dei documenti raccolti negli spazi espositivi di questa struttura molto particolare che si avvale anche di un laboratorio didattico e di un circuito di sentieri che attraversano i boschi circostanti.
La prima sezione del museo è dedicata al bosco e al suo legame con le emozioni. La successiva, invece, presenta il territorio illustrandone i segni, le tracce degli insediamenti e delle attività produttive, grazie a una collezione di strumenti, fonti orali e immagini di archivio.
Al piano superiore si trova poi un ricco campionario di oggetti della cultura contadina che rimandano alla vita nei poderi e alle mansioni di mezzadri e boscaioli. La maggior parte di questi reperti, donati dagli abitanti di Orgia, fa parte della collezione privata che ha costituito il nucleo inziale intorno al quale si è formato il museo etnografico ed evocano storie di un mondo ormai scomparso.
Il museo è inoltre collegato ad una rete di sentieri che, attraverso la Val di Merse, offre ai visitatori un percorso lungo le tracce della presenza contadina, della lavorazione della castagna e delle trascorse professioni legate all’ambiente e alle stagioni: i taglialegna, i carbonai, i vetturini.
L’attività del museo è strettamente collegata al laboratorio didattico, allestito nella ex scuola di Orgia a 400 metri dal museo, uno spazio attrezzato per la riflessione e l’elaborazione delle tematiche presentate dal museo e dai percorsi nel bosco.
Raccolta degli oggetti della cultura contadina: un ricco campionario di oggetti della cultura contadina, da osservare da vicino e da toccare.
Il circuito dei sentieri: il Museo propone 5 percorsi ad anello per un totale di 50 km, alcuni dei quali ospitano progetti d’arte contemporanea.
Museo Etnografico del Bosco
Località Borgolozzi (Orgia) – 53018 Sovicille
Tel. 0577 342097; 0577 049253 (Ufficio Cultura Comune)
email: museo@comune.sovicille.si.it
ORARI APERTURA
Il museo è temporaneamente chiuso al pubblico. Ci scusiamo per il disagio.
BIGLIETTI
intero: € 2,00
ridotto: € 1,00
minori da 6 a 14 anni
gratuito
bambini fino a 6 anni, over 65, scolaresche e docenti di scuole del territorio comunale di Sovicille
Info: 0577 342097 museo@comune.sovicille.si.it
Orgia è un antico insediamento che compare per la prima volta nel documento della donazione della Contessa Matilde di Canossa al Vescovo di Volterra nel 703. Nel 1073 divenne sede di un castello, conteso nel secolo successivo da Siena e dagli Ardengheschi, mentre l’imperatore Federico II vi stabiliva i propri castellani. Nel corso del Trecento iniziò la decadenza del borgo, di cui una delle più antiche tracce resta la chiesa di San Bartolomeo, a un’unica navata rettangolare, rinnovata tra il Tre e il Quattrocento. Sovicille, posto su un rilievo ai piedi della Montagnola e racchiuso nella cerchia delle mura quattrocentesche, era nel secolo XII sede di un castello posseduto dal vescovo di Siena. A poca distanza sorgono straordinarie architetture, tutte circondate da un panorama unico: l’antica Pieve romanica di Ponte allo Spino, il chiostro di Torri, le chiese di Ancaiano e Simignano, i castelli di Montarrenti e Capraia, e ancora la villa nobiliare di Cetinale.