• Buonconvento

    Museo della Mezzadria senese

Il Museo della Mezzadria Senese di Buonconvento è stato realizzato nei suggestivi spazi seicenteschi di un antico granaio padronale per documentare e far rivivere, con un allestimento storico e altamente evocativo, un mondo rurale ormai scomparso che ha caratterizzato, fino agli anni Sessanta, il paesaggio e la società toscane.

Il museo ripropone spaccati di vita e di lavoro dei contadini e raccoglie le diverse testimonianze sulla mezzadria, un rapporto di conduzione della terra in cui il proprietario metteva il capitale fondiario e il colono il suo lavoro e quella della sua famiglia, con la divisione finale dei frutti della terra in parti uguali.

Il percorso, attraverso foto d’epoca, oggetti originali, passi letterari, musiche, filmati e documenti d’archivio, presenta apposite postazioni multimediali e numerosi personaggi parlanti che rimandano alle figure tipiche della fattoria: il proprietario, il fattore, il capoccia, la massaia.

L’allestimento si articola su due piani: nel primo si succedono le sezioni dedicate al paesaggio agrario, alla fattoria e alla trebbiatura che rappresentava la fine dell’anno agrario, ma anche al mulino e al borgo rurale con le sue attività. Al secondo piano si sviluppano alcuni temi legati al podere e al lavoro nei campi e soprattutto alla vita della famiglia mezzadrile, con la ricostruzione dell’ambientazione della casa colonica, nella quale si riconoscono oggetti e attività tipici della tradizione contadina.

L’allestimento è caratterizzato da un’atmosfera fortemente evocativa, accresciuta dall’assenza di pannelli esplicativi; la spiegazione e la descrizione degli ambienti sono affidate a una voce narrante nelle diverse stanze.

Il Museo, oltre agli spazi allestiti, dispone di altri luoghi per le diverse attività, in particolare alcuni locali per i laboratori didattici che permettono ai bambini di ripercorrere una delle esperienze fondamentali della cultura storica locale e nazionale: il museo sviluppa così la propria missione di “traduttore” e intermediario della memoria tra le diverse generazioni.

Vecchie scarpe contadine: le scarpe erano un bene di lusso della società contadina e venivano utilizzate sono in occasioni speciali. Basta osservare le foto esposte nel museo per accorgersi che i ragazzi erano quasi sempre scalzi…

Ricostruzione della casa colonica: in una suggestiva atmosfera è possibile percorrere gli spazi di una casa contadina e comprendere la vita familiare dei mezzadri


Museo della Mezzadria senese
Tinaia del Taja (Piazzale Garibaldi)
53022 – Buonconvento
Tel. 0577 809744 – 338 423 3977
email: museibuonconvento@gmail.com
www.museibuonconvento.com

 

ORARI DI APERTURA

Novembre 2024 – marzo 2025

Lunedì: chiuso
Martedì: chiuso
Mercoledì: 9-13
Giovedì: 9-13
Venerdì: 9-13
Sabato: 10-13 |15-18
Domenica: 10-13 | 15-18

 

INFOPOINT

Lunedì: chiuso
Martedì: chiuso
Mercoledì: 9-13
Giovedì: 9-13
Venerdì: 9-13
Sabato: 10-13 |15-18
Domenica: 10-13 | 15-18

 

la biglietteria chiude 30 minuti prima della chiusura del museo

 

su prenotazione
il museo è aperto tutto l’anno per per gruppi e scuole (telefono 338 4233977)

 

BIGLIETTI

intero: € 3,00

ridotto: € 2,00
minori da 6 a 12 anni; over 65 anni

promozione speciale intero: € 5,00
biglietto cumulativo con ingresso Museo di Arte Sacra della Val d’Arbia e Museo della Mezzadria

promozione speciale ridotto: € 3,00
biglietto cumulativo con ingresso Museo di Arte Sacra della Val d’Arbia e Museo della Mezzadria

gratuito
bambini fino a 6 anni, persone diversamente abili con accompagnatore


Come molti dei luoghi della Val d’Arbia, Buonconvente deve la sua fortuna alla strada Francigena, della quale è sempre stato, nella zona, un importante punto di riferimento, per gli scambi, il transito e la sosta. Il piccolo borgo fortificato, sorto alla confluenza dei fiumi Arbia e Ombrone, si sviluppa, infatti, lungo la via maestra sulla quale si affacciano la Chiesa parrocchiale dei santi Pietro e Paolo, di origine trecentesca ma rifatta all’inizio del XVIII secolo, che conserva opere di Matteo di Giovanni e di Pietro di Francesco Orioli, l’oratorio di san Sebastiano e il Palazzo Pretorio, con la torre curiosamente somigliante alla Torre del Mangia di Siena e gli stemmi dei podestà senesi, sulla facciata. Lungo la strada principale spiccano alcune deliziose palazzine liberty.

Il paese è ancora racchiuso entro le mura tardo medievali. Soggetto a frequenti assalti e distruzioni tra XIII e XIV secolo, Siena decise di fortificare il borgo dotandolo anche di una rocca. L’unica porta superstite è quella senese, affiancata al cassero, costruita sul modello di quelle cittadine.

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