Il Museo del Tartufo di San Giovanni d’Asso, piccolo e caratteristico borgo situato tra le Crete senesi e la Val d’Orcia, è il primo museo italiano dedicato a questo prezioso frutto della terra. Ospitato nei suggestivi sotterranei di un antico castello che dominava la Valle dell’Asso, il percorso espositivo si snoda per 250 metri quadrati, tra volte e pareti dove si conservano ancora tracce di affreschi del primo Trecento.
Il museo propone linguaggi moderni utilizzando forme espositive immediate, per offrire al visitatore la possibilità di compiere un piacevole viaggio nel complesso mondo del tartufo. La prima sezione è dedicata al “mistero del tartufo” e alla pluralità di interpretazioni che esso ha avuto nel corso del tempo: dalla leggenda che lo voleva originato da un fulmine alla definizione scientifica vera e propria, il visitatore può ripercorrere le sorti e la fortuna del pregiato tubero nei principali momenti storici.
La seconda sezione del museo del tartufo, “il tartufo e i sensi”, prevede coinvolgenti esperienze sensoriali attraverso percorsi che interessano il tatto, l’udito, il gusto e infine il cosiddetto “odorama“, vera e propria giostra dedicata all’olfatto.
Il visitatore diventa così soggetto attivo delle proprie conoscenze nell’ambito sensoriale, in un gioco in cui il tartufo diventa quasi un pretesto per ricordarci della presenza e dell’importanza dei sensi stessi per conoscere il mondo esterno.
L’ultima sezione del museo, dedicata al “tartufo a tavola”, mostra le tecniche di raccolta, conservazione e di impiego gastronomico e offre due spaccati di cucina: la riproduzione di una mensa contadina dove il tartufo viene cercato e di una altoborghese, dove invece viene consumato, con una parentesi dedicata alle erbe selvatiche che nelle società tradizionali avevano un’importante funzione integrativa dell’alimentazione.
Il Centro di Documentazione prosegue all’aperto con “L’Orto di Sesto”, che, con un percorso sensoriale e naturalistico, fa ripercorrere al visitatore gli habitat naturali dei tre tipi di tartufo presenti nel territorio: Bianco Pregiato, Bianchetto o Marzuolo e Scorzone o Estivo.
“Gustare odorando”: l’olfatto aiuta il gusto e per testare lo stretto legame tra i due sensi il visitatore è invitato a degustare con il naso tappato e poi con il naso libero. Provare per credere!
“Conoscere guardando”: entrare all’interno della natura per comprenderla… questo ci insegna la grande struttura in legno che riproduce simbolicamente un tartufo, nella quale si può accedere e sostare.
Museo del Tartufo e Centro di Documentazione
Piazza Gramsci 1 (Castello Comunale)
53020 – San Giovanni d’Asso
Call center: 0577 286300 attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.00
booking@operalaboratori.com
ORARI DI APERTURA
dal 29 marzo al 17 novembre
venerdì, sabato e domenica, dalle 10.30 alle 18.30 (ultimo ingresso alle 18)
durante la Mostra del Tartufo Bianco e del Tartufo Marzuolo il Museo resterà aperto
BIGLIETTI
prenotazione: € 1,00
intero : € 5,00
ridotto e ridotto gruppi: € 3,00
bambini dai 6 ai 12 anni, gruppi minimo 15 persone
gratuito
bambini fino a 5 anni; disabili con accompagnatore, giornalisti accreditati, guide con patentino di riconoscimento, residenti nel Comune di Montalcino
aperture straordinarie del Museo solo per gruppi superiori alle 15 unità su prenotazione che dovrà essere effettuata almeno 15 giorni prima della data della visita
Il borgo di San Giovanni d’Asso si sviluppa attorno all’imponente castello gotico: dal XII secolo appartenne a varie famiglie signorili, tra cui i Salimbeni, e fu peraltro grancia dell’Ospedale senese di Santa Maria della Scala. Vicino alle mura si scorgono le chiese romaniche di San Giovanni Battista e di San Pietro in Villore, con inserti lombardi e toscani. La cittadina è celebre nel mondo per la produzione del tartufo, a cui nel mese di novembre è dedicata un’apposita Mostra mercato. Nei dintorni si trovano il Bosco della Ragnaia, un enorme spazio verde disegnato dall’artista contemporaneo Sheppard Craige, il castello di Monterongriffoli e la graziosa Montisi, nota per la rievocazione storica della Giostra di Simone.
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