Il Museo del Cristallo di Colle Val d’Elsa è il primo museo italiano dedicato a questo pregiato materiale e alla sua lavorazione che rappresenta, per il territorio colligiano, una tra le più importanti realtà produttive: nella città si produce il 15% del cristallo di tutto il mondo ed oltre il 95% di tutto quello d’Italia.
La moderna struttura che ospita il museo, allestito all’interno di una delle antiche fornaci della fabbrica di Cristallerie e Vetrerie Schmidt o ex vetreria Boschi, è stata concepita per coniugare il passato e il presente della città, la memoria e il progresso, recuperando e valorizzando al contempo una ex-area industriale.
Le diverse sezioni ricostruiscono, attraverso un originale percorso museale, la storia dell’industria vetraria locale, a partire dal 1820, anno dell’impianto della prima fornace, fino alla piena realizzazione del cristallo al piombo avvenuta nel 1963, presentando esempi di produzione preindustriale e reperti vitrei risalenti al XIV-XV secolo.
Oltre ai classici articoli da tavola (bicchieri, calici, bottiglie) si possono osservare altri oggetti di uso quotidiano come calamai e imbuti, ma anche vetri da farmacia e da laboratorio. Ad ogni periodo storico corrispondono stili diversi, in termini di forme, colori, tecniche di lavorazione e decorazione: i pannelli esplicativi, nel ripercorrere la storia delle varie vetrerie nate in città, offrono un interessante spaccato della vita di Colle e dei suoi abitanti, grazie anche a documenti storici, fotografie d’epoca e curiosi aneddoti.
Una sezione è dedicata alla realizzazione dei primi oggetti in cristallo pregiato (a partire dal 1963) e da una maggiore attenzione per il design di qualità: nelle vetrine sono esposti oggetti che uniscono all’estetica delle forme la funzionalità dell’oggetto, in un connubio tra abilità tecnica e creatività artistica.
Il percorso si conclude con la ricostruzione delle principali fasi produttive e con uno spazio evocativo e simbolico, dedicato alle percezioni sensoriali: una “foresta di cristallo”, interpretazione scenografica delle atmosfere evocate dal pregiato materiale a cui il museo è dedicato.
Il bicchiere utilizzato da Harrison Ford nel celebre film Blade Runner, progettato nel 1972 da Cini Boeri.
La “foresta di cristallo”: camminando tra specchi, colonne di cristalli, grappoli sonori di calici mossi dal vento si viene immersi in un’atmosfera suggestiva dominata da luci, riflessi e tintinii.

Museo del Cristallo
Via dei Fossi, 8 (ex area Boschi)
53034 Colle di Val d’Elsa
Tel.: 0577 924135 – 0577 912260 (Ufficio Cultura)
email: info@cristallo.org
ORARI APERTURA
tutti i giorni, ore 10-13 e 14-17
ATTENZIONE
Il museo è temporaneamente chiuso e in ristrutturazione.
Ci scusiamo per il disagio
BIGLIETTI
ingresso libero
ATTENZIONE
Nonostante la temporanea chiusura, parte della collezione del Museo del Cristallo sarà visibile nella Sala espositiva del cristallo in via del Castello, Colle Val d’Elsa.
La sala sarà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. Ingresso libero.
Piazzaforte a lungo contesa tra fiorentini e senesi, cadde sotto il dominio di Firenze a metà del Trecento quando la sua potenza economica era al culmine. La città è famosa per aver dato i natali, nel 1240, ad Arnolfo di Cambio, architetto e scultore, al quale è stata in seguito dedicata la piazza principale, e nel 1370 a Cennino Cennini, al quale si deve il Libro d’Arte, fondamentale trattato sulle tecniche pittoriche medievali. La cittadina, un tempo divisa nei quartieri di Piano, Borgo e Castello (oggi “Colle Alta” e “Colle Bassa”), era nota fin dal Settecento per le sue cartiere, che sfruttavano la forza motrice del fiume e delle sue gore. Divenuta sede vescovile nel Cinquecento, Colle presenta elementi urbanistici e architettonici di grande rilievo: il Palazzo Campana, che accoglie nell’antico centro storico; il Teatro dei Varii, delizioso esperimento scenografico del Bibiena; il convento di San Francesco e il suggestivo Duomo. Oggi è considerata la “Città del cristallo” detenendo da sola il 15% di tutta la produzione mondiale ed oltre il 95% di quella italiana, unendo i migliori prodotti di design all’antica tradizione locale di lavorazione del vetro.
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