Il Museo Civico Archeologico di Sarteano è ospitato nel cinquecentesco Palazzo Gabrielli, a pochi passi dalla piazza principale del paese, e raccoglie i materiali provenienti dalle numerose necropoli etrusche del territorio, comprese in un arco cronologico che va dal IX al I secolo a.C.
La visita inizia con i reperti provenienti dalle tombe a pozzetto di Sferracavalli e dalle tombe di Poggio Rotondo, tra cui gli splendidi canopi, ovvero le urne cinerarie in forma umana, tra cui spicca quello femminile su trono con in mano l’ascia simbolo del potere. Nella terza sala è esposto l’elegante cippo in pietra fetida dalla località Sant’Angelo che rappresenta le scene di una cerimonia funebre etrusca, e le ceramiche dipinte di V e IV secolo a.C. della necropoli della Palazzina.
Tutto il piano inferiore è stato recentemente ampliato e allestito per ospitare le nuove scoperte nella necropoli delle Pianacce, con una sala interamente dedicata alla ricostruzione scenografica a grandezza naturale della straordinaria tomba dipinta di IV secolo a.C. detta della Quadriga Infernale, il cui ciclo pittorico è tra i più significativi dell’arte etrusca, con scene eccezionalmente originali legati all’immaginario del mondo ultraterreno. Un vero e proprio viaggio “infernale” era quello che attendeva gli spiriti dei defunti nel loro ultimo tragitto verso l’oltretomba, tra animali mostruosi e demoni: il protagonista dell’affresco è Charun, l’omologo etrusco del greco Caronte, che con la chioma fiammeggiante e lo sguardo spiritato guidava le anime nell’Aldilà conducendo la quadriga infernale, trainata da due leoni e due grifoni.
Il visitatore può così immergersi nell’atmosfera dell’importante monumento che, per motivi di conservazione, è visitabile solo una volta la settimana: la tomba si trova ad un chilometro da Sarteano, nell’area della necropoli delle Pianacce, ed è inserita in una cornice paesaggistica di rara bellezza.
Nel Museo sono inoltre esposte numerose sculture in pietra fetida, tra cui l’eccezionale gruppo cinerario con il defunto e il demone Vanth, la statua cinerario maschile e i cippi-ossuario con raffinate decorazioni a rilievo, insieme alle ceramiche attiche e agli oggetti di lusso, che mostrano la ricchezza delle famiglie aristocratiche della zona tra il VI e il II sec. a. C.

Tomba della Quadriga Infernale (IV secolo a.C.): un ciclo pittorico etrusco unico e impressionante, che conduce in un mondo dell’oltretomba popolato di mostri, come il serpente a tre teste e l’ippocampo, animale metà cavallo e metà pesce.
Cippo funerario, Sant’Angelo (fine VI secolo a.C.): tra i più antichi del suo genere, il cippo ci dona una preziosa testimonianza figurata sulle diverse fasi delle cerimonie funebri, tra donne piangenti, danze rituali e corse di cavalli.
Canopo femminile, tomba di Macchiapiana (630-620 a.C.): il canopo apparteneva certamente ad una donna di alto rango, come dimostra anche il piccolo modello di ascia in terracotta che tiene tra le mani, simbolo di potere nella società aristocratica del periodo tardo-orientalizzante.
Museo Civico Archeologico
Via Roma, 24
53047 Sarteano
Tel. 0578 269261 / 0578 269212
email: info.museo@comune.sarteano.si.it
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