Il Museo Cassioli di Asciano è stato realizzato nel 1991 grazie all’importante lascito di opere della famiglia Cassioli, originaria di Asciano, e riallestito nel 2007 con l’incremento di numerose opere in deposito dal Liceo Artistico “Duccio di Buoninsegna” di Siena.
Il museo costituisce l’unica sede museale della provincia dedicata interamente alla pittura senese del XIX secolo ed è diviso in due sezioni. Nella prima sono esposti bozzetti e opere compiute di quelli che furono i protagonisti dell’Accademia di Belle Arti di Siena, diretta da Luigi Mussini dal 1851 al 1888: Angelo Visconti, Cesare Maccari, Pietro Aldi e molti altri artisti che seppero rappresentare episodi tratti dal mondo antico e dalla mitologia ma anche essere testimoni attenti del loro tempo.
Luigi Mussini, inflessibile sostenitore dell’estetica purista contro l’avvento del realismo, intese far risorgere una riconoscibile “scuola senese” ispirata all’organizzazione delle botteghe rinascimentali.
La seconda parte del Museo è dedicata al percorso artistico di Amos Cassioli, con opere eseguite a Firenze dove l’artista fissò la sua residenza e dove si educò il figlio Giuseppe, che fu eclettico pittore, architetto e soprattutto scultore.
Le notevoli capacità d’indagine psicologica, per cui Amos Cassioli fu definito da Pietro Selvatico “il primo tra i ritrattisti toscani”, sono rivelate dalle opere presenti nelle ultime sale, dall’intenso Ritratto di signora, di impostazione ingresiana, al più tardo Ritratto di giovane signora.
Il pittore ottenne importanti riconoscimenti pubblici anche per i grandi quadri di soggetto storico, tra cui gli affreschi con la Battaglia di San Martino e la Battaglia di Palestro eseguiti dal 1884 al 1886 nella complessa decorazione della Sala del Risorgimento del Palazzo Pubblico di Siena. Sulla scia del successo ottenuto per i dipinti storici di dimensioni monumentali, negli stessi anni Cassioli avviò una produzione di analoghi soggetti di piccolo formato e si dedicò anche all’esecuzione di quadri evocativi della vita quotidiana degli antichi greci e romani che costituivano un genere particolarmente apprezzato dal gusto borghese del tempo. Ne sono esempi Lo studio dello scultore romano e La moglie di Putifarre, un opulento e sensuale nudo muliebre che assurge a simbolo stesso della seduzione.

La negazione di Pietro, Arturo Viligiardi (1888): tagli prospettici audaci ed effetti di luce spettacolari, in un’opera che propone una composizione originale con quattro diversi punti di illuminazione.
Ritratto di giovane signora, Amos Cassioli (1880): la posa, l’ambiente e lo stile, con pennellate veloci e gentili e stesure incompiute, sono chiaramente ispirati all’impressionismo. Alcuni dettagli, come l’abito alla moda, l’acconciatura e la poltrona preziosa, restituiscono un’atmosfera aristocratica e una società positiva, aperta al progresso dopo le guerre risorgimentali.
Il bozzetto della medaglia olimpica di Giuseppe Cassioli: nel 1927 l’eclettico artista vinse il Concorso Internazionale indetto dal CIO (Comitato Internazionale Olimpico) per disegnare la medaglia da assegnare alle Olimpiadi. Il suo bozzetto rappresenta la medaglia più utilizzata nella storia delle Olimpiadi: venne assegnata dai Giochi di Amsterdam 1928 sino a Sydney 2000!
Museo Cassioli
Via Fiume, 8
53041 Asciano
Tel. 0577 714450 / 348-0847875
email: museocassioli@museisenesi.org
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