Il Museo Anatomico dell’Università di Siena, come lo vediamo oggi, è stato allestito dopo il trasferimento dell’Istituto di Anatomia Umana Normale dalla vecchia sede degli Istituti Biologici di via Laterina a quella attuale, nel Polo Scientifico di San Miniato. Questa sede è stata inaugurata nel 2001, dopo alcuni interventi di ristrutturazione, recupero dei preparati, dei modelli didattici, delle tavole anatomiche e di parte degli antichi arredi.
Il Museo Anatomico di Siena è intitolato al professor Leonetto Comparini che fu direttore dell’Istituto di Anatomia Umana Normale dal 1966 al 1997. Offre un percorso ideale all’interno di un ottocentesco Istituto di Anatomia Umana quando esistevano figure professionali ormai scomparse, come il “settore” (esperto nell’arte del taglio) e il “preparatore”, esperto nella conservazione degli organi che trasformava in strumenti didattici assecondando le richieste del docente di Anatomia.
Le collezioni sono distribuite in tre sale e un corridoio.
Da notare, nella Sala dei Preparati in Formalina, alcuni scheletri umani di varia età in ottimo stato di conservazione e strumenti scientifici di diverse epoche (microscopi monoculari in ottone, apparecchi fotografici con soffietto, microtomi a slitta e strumenti per la dissezione). Ci sono, inoltre, feti e organi conservati in formalina e un’importante collezione di scheletri di feti normali e patologici databili intorno al 1881. Conservato in una bacheca si può osservare anche un modello in cartapesta di orecchio umano, recentemente restaurato, realizzato dal medico francese Louis Thomas Jérome Auzoux nel 1877.
Nelle altre due sale, Sala delle Ossa e Sala dei Microscopi, è collocata invece una collezione craniologia del XIX secolo che riveste, per provenienza e quantità, un interesse scientifico internazionale.
Nel corridoio, esposti in armadi e vetrine, troviamo infine preparati a secco di anatomia normale, una serie di modelli in cera colorata e una collezione osteologica di oltre 300 crani di feti e di neonati risalente al XIX secolo. Patrimonio del museo è anche una ricca collezione di tavole anatomiche datate a partire dal 1784.
I musei dell’Università di Siena rappresentano il risultato tangibile di secoli di studio e di ricerca nel territorio senese. Costituiscono una summa dell’evoluzione del pensiero, non solo scientifico, attraverso collezioni di strumenti, reperti, modelli didattici, cimeli e documenti di archivio. Grazie all’impegno appassionato di ricercatori e personale universitario, tali realtà museali costituiscono ancora oggi un efficace strumento didattico per l’insegnamento e la divulgazione del sapere.
Ricostruzione di una sala settoria: sul piano dissettorio del 1930 circa, con piano in marmo dotato di foro centrale per lo scolo dei liquidi, vi sono gli strumenti utilizzati dal docente durante la lezione di dissezione fatta sul cadavere.
Sala delle ossa: la collezione didattica di ossa umane è un vero e proprio patrimonio, grazie al quale gli studenti della facoltà di Medicina si approcciano allo studio dell’anatomia umana.
Museo anatomico “Leonetto Comparini” (Simus)
Polo Scientifico di San Miniato
Via Aldo Moro, 2
53100 Siena
Tel. 0577 234081 – 234048 – 234082 – 234078
email: museo_anatomico@unisi.it
Per informazioni:
Margherita Aglianò
tel. 0577 232080
email: margherita.agliano@unisi.it
ORARI APERTURA
da lunedì a giovedì, 9-13 e 14-17
venerdì, 9-13
Prenotazione obbligatoria entro il giorno precedente alla visita inviando una mail a museo_anatomico@unisi.it
chiuso durante il mese di agosto
BIGLIETTI
ingresso gratuito
Visita guidata, su appuntamento:
– € 25 euro per gruppo fino a massimo 10 persone;
– € 35 per gruppo fino a massimo 15 persone;
– € 60 per gruppo fino a massimo 25 persone.
“Nella bellezza ardente e concentrata di Siena si avverte una nota artificiale che richiama alla memoria una città appollaiata in cima ad un colle in un quadro antico. Dalle fortificazioni si scorge l’intera città, le case bianche e marroni, col tetto brunastro e la facciata liscia forata da molteplici finestre. [… ] D’attorno regna la pace di un mondo verde, che, ora digrada in valli cosparse di terra rossa e velate dalla foschia grigia degli olivi, con cipressi che svettano cupi nel cielo, ora s’inarca in collinette.”
(A. Symons, 1907)
A Siena il sapore, il gusto, la vista della città, sono ancora quelli evocati dalle parole di un poeta inglese che l’ha visitata e, sicuramente amata, più di un secolo fa. È raccolta Siena, arroccata sui suoi colli; basta allontanarsi un poco e la puoi cogliere tutta intera, nell’inconfondibile skyline del suo profilo allungato, con le mura, la Torre del Mangia e la cupola del Duomo. E non è neppure tanto diversa, in certi scorci, da come ce l’hanno descritta, tra Trecento e Quattrocento, i suoi pittori più amati, dai Lorenzetti a Simone Martini, da Sano di Pietro al Vecchietta.
Praticamente inalterato anche il suo rapporto, sensuale e armonioso, con il paesaggio che la circonda e la protegge. Le colline, i cipressi, la terra rossa e gli olivi si raggiungono a piedi, uscendo dalle porte antiche della città, quando non si sono mantenuti all’interno, nelle protette e preziose valli verdi ancora presenti fra le mura.
Con il suo vivere lento, quasi ovattato, Siena va visitata con calma, va assaporata. Per Siena si passeggia, si scuriosa, ci si infila nei vicoli, si cercano gli angoli nascosti e più tranquilli, entrando e uscendo da un museo, una chiesa o un bel palazzo.
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