I musei non sono solo luoghi della conoscenza e della conservazione: sono spazi in cui si può ridere e piangere, riflettere e stupirsi, ma soprattutto emozionarsi. D’altronde, l’amore ha tante forme e a chiunque può essere capitato di innamorarsi di un’opera d’arte; di commuoversi, subirne il fascino, la sorpresa disarmante o l’inatteso turbamento. E cosa proverebbe quell’opera, nei nostri confronti; cosa ci risponderebbe mentre la fissiamo rapiti?
È proprio questa la suggestione che sta alla base di “M’ama, non m’ama. Lettere d’amore alle opere d’arte”, la nuova iniziativa dedicata alle emozioni che abbiamo lanciato nel giorno di San Valentino, nell’ambito delle celebrazioni per i nostri primi vent’anni.
Perché ogni storia, anche quella apparentemente conclusa, può in realtà lasciare aperta una riflessione, indurre un dialogo nuovo e trasformarsi. E cosa cosa accade quando un’opera d’arte significa per noi molto più della sua storia, quando ci comunica qualcosa davvero difficile da esprimere? È a queste emozioni che vi chiediamo di dare forma con una lettera, indirizzata a un’opera d’arte conservata nei musei senesi: un modo inedito per celebrare i musei e le collezioni a partire dalle storie che le persone sapranno immaginare e vorranno condividere.