Una modella emiliana (triste)
M'ama, non m'ama, Arte, Asciano

M’ama, mon m’ama. Continua la corrispondenza con le opere dei musei senesi. Scrivi anche tu la tua lettera…
Sono bella… sono triste…
I vostri sguardi di ammirazione mi fanno sentire ancora più vuota e sola… i vuoti non si colmano con le vostre inutili e sterili benevolenze.
Sono tronfia di parole, rumori, promesse…
Voglio un bel silenzio… voglio la pace
Sono stanca di una stanchezza non fisica… quella stanchezza che fa passare la voglia di svegliarsi la mattina e riposare serena la notte…
Vorrei godermi il cielo, le stelle la luna, ma tutto il gioire della natura lo filtro attraverso i miei occhi esausti di immagini fugaci e passeggere.
La stanchezza prevale… mi divora… mi impedisce di reagire… mi fa galleggiare in un mare calmo, senza onde, quel mare più pericoloso di una disastrosa tempesta.
Dopo la tempesta arriva l’arcobaleno… dopo il vuoto non arriva niente.
Francesca
La risposta
Parlo a me stessa a volte. Si contrastano le mie due voci, lottano.
Dall’esterno nessuno è riuscito a trascinarmi via, non ancora per lo meno. Non del tutto.
Sono stanca, è vero. Perché vorrei di più e diversamente. Perché essere qui non ha senso.
La rassegnazione, però, non mi si addice. Ch’io riesca a destarmi una volta per tutte, da sola.
Proprio adesso. Che importa poi con chi?
La speranza è oltre la mano che ha colto qualcosa di me, che ha catturato parte della mia essenza.
Attimi.
Ma io sono altro. O, forse, lo sarò presto.
In un tempo diverso.
L’opera
Amos Cassioli, Ritratto della modella emiliana | Asciano, Museo Cassioli. Pittura senese dell’Otttocento

Amos Cassioli, Ritratto della modella emiliana | Asciano, Museo Cassioli