La madia di Thomas
M'ama, non m'ama, Memoria, Castelnuovo Berardenga

M’ama, mon m’ama. Continua la corrispondenza con le opere dei musei senesi. Scrivi anche tu la tua lettera…
Cara Madia,
nel corso della tua lunga vita hai conservato il pane per tante generazioni, sfamandole. Al tuo interno conservi ancora segreti e misteri di anni e anni di onorato servizio ma anche contenuti magici come la chiave del luogo del travagliato amore tra Benedetta e Antonio. Per anni, una vita, hai custodito i loro segreti e vegliato sul loro amore.
Infatti, la madre del ragazzo osteggiava questo rapporto, come quella volta che nascose il regalo di fidanzamento per Benedetta.
Ma Antonio, aprendo la Madia prese la chiave magica e attraverso un incantesimo riuscì a portare a termine il suo intento con soddisfazione di Benedetta.
Nonostante la madre del ragazzo i due continuarono a vedersi nella casa al mare di famiglia di Antonio, dove i due erano liberi di amarsi al di fuori di occhi indiscreti.
Accertate le proprietà magiche della chiave, Benedetta espresse il desiderio di “rabbonire” la madre ricevendone invece l’approvazione.
Non trascorse neppure un giorno che la futura suocera si rivolse a Benedetta in tono amorevole, suscitando la felicità della giovane coppia.
E così finalmente i due riuscirono a coronare il loro amore sposandosi. E la chiave venne riposta dentro te, Madia carissima.
Jaba
La risposta
Jaba, mio caro Jaba,
hai scoperto il mio segreto. Ho facoltà che vanno oltre l’apparenza. Conservo da sempre il pane, cibo della vita e che dà la vita, e la sua essenza impregna il mio legno. Le sue spore mi pervadono e da me può uscire solo nutrimento per il corpo e per l’anima.
Ah, quei due, quante pene mi hanno dato! Così innamorati, presi l’uno dall’altra.
Rubavano attimi per vedersi. Con la scusa di aprirmi per il pane da portare in tavola, Antonio prendeva la chiave e correva da Benedetta. Bastava uno sguardo, una carezza.
Talvolta non c’era tempo nemmeno per un abbraccio. Non c’era modo.
E poi a riporre la chiave, rimettendo a posto quel che restava del pane. Ma ogni morso aveva il sapore della passione e insieme del dolore per non potersi vivere. Cosa potevo fare allora io, Jaba, se non far sì che la chiave dai grandi poteri aprisse il cuore, chiuso, di quella madre che vide di fronte a sé la purezza dei due giovani? Li benedì.
Comunque io e la chiave siamo sempre qui, pronte ad aiutare tutte le coppie di innamorati in difficoltà, sperando però che l’amore sia più forte di tutto e sempre più libero. Nel frattempo, insieme, consumiamo briciole di pane profumato.
Tua Madia