Lettera allo specchio
M'ama, non m'ama, Archeologia, Colle di Val d'Elsa

M’ama, mon m’ama. Continua la corrispondenza con le opere dei musei senesi. Scrivi anche tu la tua lettera…
Caro Specchio,
oggi mi trovo qui a scriverti questa lettera, un po’ per occupare il mio tempo, un po’, forse, perché ho qualcosa da dirti. Da quando le vicende di quella impertinente ragazzina mi hanno condotta alla morte sono capitata in un posto assai insolito. Non sono sola. Ci sono altri, che come me, sono stati sconfitti da fantomatici eroi.
Sai Specchio, non me la passo per niente male, trascorro le mie giornate a dilettarmi in lunghe e stimolanti conversazioni con i miei compagni, proviamo a comprendere il fallimento delle nostre imprese e progettiamo piani di vendetta, a volte devo ammetterlo, fin troppo ambiziosi o crudeli. Delle volte mentre siamo presi dalle nostre chiacchiere ci arrivano dei deliziosi manicaretti, bisogna essere un po’ svelti a mangiarli, soprattutto quando Lupo è nei dintorni, quello ha sempre una gran fame… non sappiamo di preciso chi prepara queste deliziose pietanze, pensiamo che a sfamarci siano tutte quelle persone che hanno bisogno di nemici, probabilmente per sentirsi eroi, o magari delle vittime. Ad ogni modo, ci stanno tenendo in vita.
Specchio sarò sincera con te, ho passato la maggior parte del mio tempo a pensarti e a odiarti perché con insolenza mi hai mostrato più e più volte verità che non volevo sapere, però, mio caro adorato Specchio, sei stato l’unico ad aver avuto il coraggio di mostrarmi la realtà, per quanto difficile questa fosse. Sei l’amico più leale che io abbia mai avuto, e lo ammetto, mi manchi molto. Non so se avremo la fortuna di rincontrarci, ma se capiterà prometto di accettare ciò che avrai da mostrarmi.
Ps. Mi sono iscritta ad un corso di gestione della rabbia.
Con affetto,
tua Grimilde
(Noemi Calcaterra)
La risposta
Cara Grimilde,
regina, bella e crudele, forse ti sei vista specchiata in me. Impertinente la biondina lo era, forte della sua freschezza e giovinezza. Innocente? Forse.
Sai Grimilde, l’innocenza a volte si mostra come una maschera, è facile mimarla e fingersi tali. Ma lei, te lo confesso a te che mi vedi amico, quando si specchia in me, non si rivede così limpida e chiara, con quegli occhi da cerbiatto. Io guardo ben oltre l’immagine, a me arriva l’immagine dell’anima quella che solo io vedo.
Sai Grimilde, tu ora hai capito e accettato ciò che ti appariva quando mi chiedevi “chi è la più bella del reame”, e hai accettato che ciò che ti mostravo era per farti capire che la vera bellezza viene da dentro, non dall’aspetto estetico. Ti diverti? Nutri ancora propositi di vendetta? Ti nutri del cibo di chi come te ha (aveva) bisogno di nemici e di vendetta? Bene se le pietanze sono deliziose, ma comincia a mangiare il cibo preparato da chi ha capito che quella vendetta nuoce più a chi la fa che a chi la riceve. All’inizio ti sembreranno sapori insipidi (ah, quanto è più gustosa e saporita la vendetta!) ma pian piano ne apprezzerai la delicatezza, la dolcezza.
E così la tua fame si placherà, Lupo dormirà ai tuoi piedi e agli altri insegnerai non strategie sanguinose ma comportamenti d’ambrosia. E quando ti specchierai di nuovo, vedrai chi è la più bella del Reame. Davvero. Ah, Grimilde, talvolta gesti dolci verso il nemico colpiscono più duro di una mela avvelenata. Pensaci.
Sempre tuo, specchio
L’opera
Specchio | Colle Val d’Elsa, Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli”