So benissimo che la donna nel dipinto non sei tu
M'ama, non m'ama, Arte, Colle di Val d'Elsa

M’ama, mon m’ama. Continua la corrispondenza con le opere dei musei senesi. Scrivi anche tu la tua lettera…
So benissimo che la donna nel dipinto non sei tu, probabilmente sarà stata la moglie del pittore.
Ma sinceramente non mi interessa, per me sei tu.
Un neurologo direbbe che qualche neurone si è spento nel mio cervello, no connection.
Ma io volo alta, molto su nel cielo profondo del mio cuore.
E il cuore non mente, si sa.
Sei lì, un poco in punta di sedia, pronta ad alzarti per finire di cucinare il pranzo.
I capelli tanti, raccolti con una ciocca che sfugge ribelle, come te.
E lo sguardo assorbito dalle parole del libro, la mente rapita e curiosa concentrata in quel pugno su cui appoggi la fronte distesa.
Sento il tuo cuore che batte un tempo allegro, il sentimento di chi si nutre di cose belle.
Quante volte ti ho vista sorridere leggendo oppure corrucciarti seriosa!
O quando nascosta dietro uno stipite non ho disturbato per pudore le tue lacrime.
Ora mi pare che tu abbia mosso le labbra, quasi ti fossi inserita fra i personaggi del romanzo.
Ti guardo e vedo un tempo bellissimo in cui mi trasmettevi tante cose, quelle veramente importanti, quelle che hanno dato un senso alla mia vita quando faticavo a trovarlo.
E mi raccontavi che per scoprire l’armonia bisogna lasciare lo sguardo correre nel mondo, fra le cose e le persone, lungo le pareti di un museo e gli scaffali di una biblioteca, nel silenzio di un convento o in mezzo alla folla di un concerto.
Ecco, per tutto questo ho imparato a cercarti con altri occhi ora che fatico a vederti con il solito sguardo e continuo a trovarti in un dipinto, in una musica o fra le pagine di un libro, mamma.
Ambra Galli
La risposta
Oh, mia dolcissima Ambra,
il sapere non ha forma senza sentimenti puri. Mi osservi da un punto indefinito ma sai bene che non scapperei mai da te. Per cui mostrati ancora in quel rapimento emotivo che è lo scambio tra pensieri. Io ti sento. È vero: sono intenta a leggere, ma un orecchio è libero, proteso nella tua direzione, pronto a cogliere frasi persino sussurrate.
E hai ragione: il cuore non mente e tra noi, rapite nei gesti, che senso avrebbe poi la menzogna?
Ti auguro di immaginarmi sempre e ancora, e di cogliere ogni volta un dettaglio di com’ero nel gioco dei ricordi.
Dalla mano alla tela al pensiero all’amore è solo un viaggio.
Come il viaggio della vita, il più bello, il più importante, che lega madre e figlia. Un legame indissolubile che va oltre il tempo, oltre il destino e che fa cercare i tratti di chi ti ha accompagnato da sempre in una frase, tra dolci note o in un riccio ribelle di capelli.
Se sono servita anche solo a questo, il mio esistere avrà avuto un senso.