Contrariarsi non è vietato
M'ama, non m'ama, Arte, Colle di Val d'Elsa

M’ama, mon m’ama. Continua la corrispondenza con le opere dei musei senesi. Scrivi anche tu la tua lettera…
Cara “Bambina con la collana”,
ti ho visto al museo di Siena, con quell’espressione un po’ triste e mi sono chiesta cosa potesse esserti successo in quel frangente… in effetti, anch’io, da bambina ho assunto quella posizione di rifiuto con il braccio che attraversa l’addome e la mano chiusa sul gomito… In quei momenti, sentivo “stringersi” la mia personalità in un angolo e soffrire; lo sguardo basso indicava la non accettazione del continuo rimprovero…
Però, riguardandoti, bambina Daisy, il mio sguardo si posa sulla tua collana: queste perle o bottoni o palline dai teneri colori pastello, rimandano alla mente le immagini di alcuni ricordi, come ad esempio il blu per il mare, il bianco i fiori di melo, il giallo il vasetto del miele nella credenza di mia nonna, il porpora i fiori di pesco… La tua camicetta o abitino è come se l’avessi indossato anch’io dopo la prima Comunione, quando ricordo che mia zia Giuseppina mi regalò il mio primo orologio da polso, col quadrante piccolino, tondo e il cinturino sottile di pelle nera, come andavano una volta gli orologi da donna…
Ah… ma la cosa che tu hai e che anch’io ho è una cosa che non si vede, ma si sente; direi che si può definire con un solo termine: lo stesso atteggiamento, che in alcuni momenti ho tutt’ora quando sono contrariata… Sì… proprio lo stesso atteggiamento…
Anzi, ti ringrazio cara opera d’arte per avermi ricordato che essere contrariati o mostrare la propria contrarietà non è vietato e bisogna ricordarsi di farlo più spesso, se per caso ci si è dimenticati di farlo ultimamente e che è inutile abusarne perché invece è utile farne uso quando nasce la necessità, e che questo atteggiamento non lo assumerò qualora questa mia lettera per te non venisse pubblicata perché ormai so che sono in possesso di un mio stile letterario personale e comunque ringrazio le persone che leggeranno questa mia…
Santelena
La risposta
Cara Santelena,
perché mai non avrei dovuto rispondere proprio a te a cui sento di somigliare così tanto?
Non è forse il nostro un miscuglio di sentimenti che spesso non riusciamo a mascherare? Provare sottopelle contrarietà o distacco e dimostrarlo non è da tutti: serve carattere. Almeno secondo me.
Ci ho riflettuto.
Guardandomi così imbronciata in fondo sorrido: non una sola espressione rivela i miei veri pensieri. Chissà poi a cosa o a chi era rivolto il mio sguardo teso, un po’ verso il basso, che fissa il vuoto…
O forse ricordo una scena ambigua vissuta poche ore prima. O magari, semplicemente, non avevo affatto voglia di stare lì, ferma, con la mia bella collana e solo a furia di rimproveri mi hanno costretta all’immobilità temporanea.
E tu, fai fatica a stare ferma?
Mi consolano i colori che ho intorno, aiutano la mia immaginazione e la mia voglia di mare e sabbia, di sassi e sandali. Con te nel blu e con indosso la mia collana.
L’opera
Walter Fusi, Bambina con collana | Colle Val d’Elsa, Museo San Pietro