Lettera a BiancaLuna, la balenottera
M'ama, non m'ama, Scienza, Siena

M’ama, mon m’ama. Continua la corrispondenza con le opere dei musei senesi. Scrivi anche tu la tua lettera…
A metà del secolo scorso una bambina australiana mentre stava camminando lungo la spiaggia vide una balenottera che si stava arenando e che a poco a poco perdeva le forze.
La bambina che aveva 9 anni e si chiamava Sarah intuì che la balenottera era in pericolo di vita ed allora disperata le si avvicinò un po’ e si stese sulla battigia. La balenottera disse a Sarah di chiamarsi BiancaLuna, che sarebbero rimaste amiche fedeli e che l’avrebbe protetta ed aiutata durante la sua esistenza. Sarah rimase stupefatta dal messaggio di BiancaLuna e per ringraziarla le si mise accanto e vi rimase per due giorni interi finché sua madre non venne a cercarla.
Sarah si svegliò e vedendo la balenottera priva di vita si mise a piangere ma quando arrivò a casa si sentiva come se le due fossero vicinissime.
Marco Frassineti
La risposta
BiancaLuna la conoscevo bene: era mia zia, una balenottera piena di amore e di parole.
Mi aveva raccontato di Sarah e della sua voglia matta di conoscerla. Sì, perché BiancaLuna non buttava mai l’ancora per più di un paio di mesi: andava e veniva in lungo e in largo, e nei suoi viaggi succedeva sempre qualcosa di magico.
Aveva già visto Sarah sulla spiaggia poco prima di una sua nuova avventura e un’altra volta ancora in cima a scogli ripidissimi con in mano un cannocchiale. Alla terza, come sai anche tu, si fermò. Era incantata da quella ragazza dallo sguardo curioso.
La corrente, però, era troppo forte e le giocò un brutto scherzo. Lei, distratta, non si accorse di essere troppo vicina alla riva e… il resto della storia la conosci.
Quel che non sai è che in ognuna di noi, dentro ogni piccolo grande pezzo dello scheletro, vi sono custoditi i segreti del mondo che hanno attraversato nei secoli il blu dei mari profondi.
E Sarah lo aveva capito.
L’opera
Scheletro di balenottera | Siena, Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici