All'”Adorazione dei pastori”
M'ama, non m'ama, Arte, Asciano

M’ama, mon m’ama. Continua la corrispondenza con le opere dei musei senesi. Scrivi anche tu la tua lettera…
Gli incanti della notte
o quelli d’un crepuscolo indefinito
ti pervadono da lontano,
ché il cielo che contieni
è tanto nericante quanto inazzurrato?
La tua grotta rocciosa
traluce in una mite pagliaia
dove su vapori naranci
a tre a tre guizzano angeli
nei loro manti flavi abbaglianti:
al riparo da tanta fiamma
il tuo grembo ombroso racchiude
i placidi animali accudenti
la cònnola-greppia;
la Madre che sigilla
con mano benevola
il mantello sul petto
e il suo sposo canuto.
Volta ai pastori, la Donna
parla loro con gli occhi soltanto,
rassegnati al sacrificio.
Ai tuoi lati, Galgano e Agostino,
questo di libro, quello di spada
provveduto, eco compongono
al silenzio di Lei.
Al sommo dell’anfratto hai una civetta,
saggia sentinella
o sinistro messaggero?
Alle spalle dei pastori
un cane dalla zampa rampante
che trasecola scoprendo i denti.
Ma laggiù, oltre le tue montagne,
al di là dei geometrici coltìvi,
sotto un volo di uccelli
dalle liete roteazioni,
inseni un mare veleggiato.
Questo ho inteso scriverti,
poiché dietro il tuo presepe
rechi il mare: il grande portatore.
Andrea Laiolo
La risposta
Rimango in silenzio a osservare.
Tutto intorno a me segna il Principio, ciò che sarà.
Non ho espressioni certe, tantomeno pensieri
cristallizzati, sensazioni di Madre, timori umani.
Una linea interna mi divide,
sarò capace di cotanto sacrificio?
Estremo amore, salvezza eterna,
lacerazione della carne,
tormento dentro questo petto,
dolore per il Suo dolore.
Non oggi.
Accarezzata da una lieve brezza,
spingo via l’idea di quel che non mi sarà concesso.
E allora sarà il perdono.
Sua (vostra) Madre
L’opera
Pietro di Giovanni Ambrosi, Adorazione dei pastori | Asciano, Museo Civico Archeologico e d’Arte Sacra Palazzo Corboli

Pietro di Giovanni Ambrosi, Adorazione dei pastori | Asciano, Palazzo Corboli