Accudire la puerpera
M'ama, non m'ama, Arte, Asciano

M’ama, mon m’ama. Continua la corrispondenza con le opere dei musei senesi. Scrivi anche tu la tua lettera…
Cara Anna,
quante donne intorno a te!
Ben cinque: una sta arrivando col brodo di pollo, due son presso il focolare con la neonata, una ti riempie un bacile e l’ultima è seduta vicino al tuo letto e sorveglia.
La maternità è cosa da donne, perché solo le donne sanno le fatiche del parto.
Oggi, nell’epoca della fretta, della famiglia nucleare, si crede sorpassata la saggezza antica. Ma quei molteplici gesti di cura femminile fanno sì che la madre non si senta sola nel ripercorrere il cammino delle sue antenate.
Sabrina Pirri
La risposta
Cara Sabrina,
è bello leggere le tue righe nella quiete della mia mente, tra i pensieri adesso sereni dopo ore
di fatica e di gioia immensa.
Quante estreme contraddizioni dietro quei momenti unici in cui il sorriso e il dolore si
alternano senza sosta. È vero quanto scrivi: il parto è solo nostro. Noi che siamo una forza
della natura anche quando tutto sembra soffocarci. Noi che siamo saggezza inarrestabile se
condivisa. I gesti di ieri dovrebbero cambiare e accogliere, e nessuno dovrebbe decidere al
posto nostro. Non una virgola, non come affrontare la vita. Anche quando la doniamo.
L’opera
Maestro dell’Osservanza, Natività della Vergine | Asciano, Palazzo Corboli