Sibò, un pittore futurista sull’Amiata in mostra ad Abbadia San Salvatore
Arte, Abbadia San Salvatore, Mostra

Quella di Pierluigi Bossi, in arte Sibò, è una storia che merita di essere ancora studiata e raccontata. Da questo presupposto è nato il progetto della mostra “Sibò. Un futurista sull’Amiata” che inaugurerà il 12 agosto alle 17.30 presso il Parco Museo Minerario di Abbadia San Salvatore.
“Ho percorso un secolo (o quasi), il secolo forse, per l’uomo, il più interessante di tanti trascorsi e l’ho percorso ad occhi aperti…”
La voglia di raccontare la storia di questo pittore, fuori dai riflettori e dai libri di storia dell’arte, è stata la spinta che ha portato Jacopo Perugini, studente di Storia dell’arte all’Università di Siena, ad approfondire l’argomento per la sua tesi di laurea magistrale. Grazie alla sua iniziativa e alla collaborazione tra il Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali dell’ateneo senese e l’Unione dei comuni Amiata Val d’Orcia, con la supervisione di FMS, è stato quindi possibile portare avanti una ricerca su questo artista e sul suo rapporto proprio con il territorio dell’Amiata.
La mostra
Nella mostra sono esposte una selezione di opere dell’artista che testimoniano la sua interpretazione personale della pittura futurista, ma anche il suo legame con il territorio amiatino. Una linea del tempo accompagnerà il visitatore, riportando i fatti biografici dell’artista più rilevanti, sia per la sua carriera artistica, sia per gli eventi che lo hanno portato più volte ad avere un rapporto stretto con il Monte Amiata e in particolar modo con Abbadia San Salvatore e le sue miniere di mercurio.
La mostra è stata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione e disponibilità di Simona Bossi e Massimo Baldarelli, curatori dell’Archivio Sibò, che hanno concesso il prestito delle opere.
Chi era Sibò?
Pierluigi Bossi, in arte Sibò (Milano 1907 – Proceno 2000) all’età di dieci anni si trasferì in Toscana con la famiglia per seguire il padre, codirettore della Miniera di mercurio di Abbadia San Salvatore. Coltivò da sempre la passione per la pittura, riuscì a perfezionare la sua tecnica frequentando le lezioni di pittura dell’Istituto di Belle Arti di Siena e, con questo bagaglio di conoscenze, si avvicinò al mondo futurista. Lavorando come geometra alla bonifica della Val di Paglia e a quella dell’Agro Pontino, rimase colpito dalla forza della moderna tecnologia capace di trasformare il territorio selvaggio, decise quindi di rappresentare ciò che vedeva attraverso la pittura futurista. Durante la sua permanenza a Latina stabilì dei rapporti di amicizia con altri futuristi e soprattutto con Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del movimento artistico. Sarà proprio Marinetti a creare per lui il nome d’arte “Sibò” e a permettergli di partecipare alla XXI Biennale d’arte di Venezia nel 1938. Dopo la Seconda Guerra Mondiale si dedica soprattutto alla sua attività di geometra, a Milano, a Formia e infine di nuovo ad Abbadia, dove organizzerà anche mostre e concorsi artistici.
Crediti:
Direttore del Museo Minerario di Abbadia San Salvatore: Daniele Rappuoli
Progetto mostra: Jacopo Perugini
Allestimento: Jacopo Perugini, Patrizia Mantengoli
Stampa grafica: Publimarket Sas di Massimo Nocci & Co.
Supervisione: Elisa Bruttini