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Cosa accade nei musei

da Giulia

“Qual grazia m’è questa”: Casole celebra Dante con una mostra sulle tavole di Bastianini

Museo Civico, Archeologico e della Collegiata
Dal 2 Luglio 2021 al 9 Gennaio 2022
Topics:
Arte, Casole d'Elsa, Mostra
Casole mostra dante: qual grazia m'è questa le illustrazioni di Augusto bastianini in mostra a Casole

Casole celebra Dante, in occasione dei 700 anni dalla nascita del Sommo Poeta, con una mostra allestita nelle sale del Museo civico archeologico e della Collegiata di Casole, dedicata alle tavole del pittore Augusto Bastianini.

 

ed ecco del profondo de la testa
volse a me li occhi un’ombra e guardò fiso;
poi gridò forte: “Qual grazia m’è questa?”

(Purgatorio, XXIII, 40-42)

 

I 700 anni dalla nascita di Dante Alighieri e i 25 anni dall’apertura del Museo: due occasioni importanti da celebrare nel modo giusto. Nasce così “Qual grazia m’è questa. Le tavole di Augusto Bastianini per la Divina Commedia nuovamente illustrata da artisti italiani, Firenze, Fratelli Alinari, 1902 -1903”, la mostra allestita nelle sale del Museo civico archeologico e della collegiata di Casole d’Elsa che inaugurerà il 2 luglio 2021 e sarà visibile fino al 9 gennaio 2022.

Curata dalla direttrice del Museo di Casole, Patrizia La Porta, la mostra si lega al percorso espositivo che ospita una collezione permanente del pittore Augusto Bastianini e arricchisce di un notevole contributo la sua produzione grafica particolarmente intensa nei primi anni di attività. Bastianini è tra i sessanta artisti che parteciparono all’illustrazione della Divina Commedia curata da Vittorio Alinari e pubblicata a Firenze nel 1902-1903: realizzò quattro disegni a corredo dei canti XXIII del Purgatorio e XVI del Paradiso. La mostra vuole indagare e valorizzare il legame del maestro, e più in generale della pittura fiorentina dei primi anni del Novecento, con la Commedia, dedicando particolari approfondimenti ai protagonisti incontrati da Dante nei due canti: l’avo Cacciaguida e l’amico Forese Donati che, riconoscendo il poeta, esclama appunto: “Qual grazia m’è questa”.

 

La storia dell’opera

Nel maggio del 1900 il fotografo Vittorio Alinari bandiva un concorso rivolto agli artisti italiani per la realizzazione di un corredo di illustrazioni per una nuova edizione della Divina Commedia. Questa importante iniziativa di un privato imprenditore, si inseriva in una serie di eventi che la Società Dantesca Italiana aveva promosso in occasione del sesto centenario dall’elezione di Dante Alighieri a Priore delle Arti.

Ogni concorrente doveva inviare entro il marzo del 1901 alcuni disegni adatti alla riproduzione grafica di almeno due canti dell’Inferno. I disegni furono esposti in una mostra presso la Società di Belle Arti in Firenze nel giugno del 1901 e Alinari completò il progetto invitando successivamente altri artisti a cimentarsi nella traduzione figurativa delle cantiche del Purgatorio e del Paradiso. Questo suo lodevole progetto editoriale, oltre a invitare gli artisti italiani contemporanei a misurarsi con il poema, voleva essere anche un incentivo a sviluppare maggiori relazioni tra pittura e fotografia.

Dopo la pubblicazione della Commedia – il cui testo fu curato da Giuseppe Vandelli, su indicazione della Società Dantesca di Firenze – rimasero di proprietà di Vittorio Alinari le 388 opere originali da lui richieste agli artisti italiani e che erano servite all’illustrazione dei volumi: un monumentale corpus dell’arte italiana del tempo.

 

La Divina Commedia nuovamente illustrata da artisti italiani, Edizione Alinari, 1902-1903, Copertine delle tre cantiche
La Divina Commedia nuovamente illustrata da artisti italiani, Edizione Alinari, 1902-1903, Copertine delle tre cantiche

 

Le illustrazioni di Augusto Bastianini

Tra i protagonisti della cultura artistica del momento che si aggiunsero al lavoro, figurava proprio Augusto Bastianini: le sue prove furono scelte per illustrare due cantiche molto importanti, il XXIII del Purgatorio e il XVI del Paradiso. Il primo riguarda l’incontro di Dante con il poeta e amico Forese: la sorpresa e la gioia di Dante nel ritrovarlo tra le anime purganti caricano pateticamente il canto a tal punto, da renderlo una delle vette poetiche della Commedia. Il secondo fa parte di una trilogia di canti considerata dalla critica tra le più importanti di tutto il poema: l’avo di Dante Cacciaguida scioglie tutti i dubbi del poeta riguardo le profezie che gli erano state vaticinate nelle cantiche precedenti.

Nato nel 1875 nell’antico castello di Monteguidi di Casole d’Elsa, Augusto Bastianini è ricordato ancora oggi come uno degli artisti più influenti del panorama pittorico toscano di fine Ottocento e inizio Novecento, al pari di Antonio Salvetti, pittore colligiano, e Niccolò Cannicci, esponente della seconda generazione dei Macchiaioli, con il quale costruì un forte legame artistico ma soprattutto personale.

 

Info e contatti

2 luglio 2021 – 9 gennaio 2022
Mostra a cura di Patrizia La Porta
Sezione letteraria a cura di Dario Ceccherini
In collaborazione con Fondazione Musei Senesi

Museo civico archeologico e della Collegiata di Casole d’Elsa
Piazza della Libertà, 5 – 53031 Casole d’Elsa (SI)
Tel. (+39) 0577 948705
www.casole.it
email: museo@casole.it

Aperto tutti i giorni con orario 10-13.30 15.30-18
Chiuso il mercoledì (se non festivo)
Dal 2 novembre 2021 al 9 gennaio 2022
Aperto sabato, domenica e festivi : 10-13.30 / 15-17.30
Dal 26 dicembre al 5 gennaio aperto: 10-13.30 / 15.00-17.30
Chiuso 25 dicembre e 1 gennaio

La mostra è realizzata dal Comune di Casole d’Elsa e dal Museo archeologico e della Collegiata di Casole, in collaborazione con Fondazione Musei Senesi e con il contributo della Regione Toscana, nell’ambito del progetto Dante O’ Tosco in occasione delle celebrazioni dantesche per il 700° anniversario della nascita del poeta.

 

Locandina

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